La sorveglianza sanitaria per gli ex esposti all'amianto è un programma di monitoraggio medico mirato a individui che sono stati esposti all'amianto nel corso della loro vita professionale o in altre circostanze. Quest’attività è finalizzata a tenere sotto controllo la salute di tali individui e all’individuazione preventiva di eventuali malattie asbesto correlate, come l'asbestosi, il mesotelioma e il cancro polmonare.
Il 26 ottobre scorso in Basilicata è stata emanato un aggiornamento alla normativa regionale relativa alla sorveglianza sanitaria degli ex esposti all’amianto, la quale viene così potenziata sotto diversi aspetti. Innanzitutto, il Consiglio Regionale ha autorizzato il trasferimento fondi all’ASM per un totale di 233.332,50 euro allo scopo di aumentare la qualità dei servizi di assistenza.
Ciò permetterà agli enti preposti di fornire le dovute cure mediche a oltre 2.500 lavoratori censiti (i dati sono attualmente aggiornati al 2019), i quali potranno contare soprattutto su un incremento del numero di visite settimanali. Queste in particolare passeranno dalle 6 attuali (ancora ridotte a causa delle ex normative anti-Covid), ad una cifra che si assesterà fra le 40 e le 60, in modo da dare spazio a tutti.
Tale impegno mira ad incrementare il numero di vite salvate grazie alla prevenzione e all’assistenza di qualità, portando suddetto numero dai 70 casi del 2019 a cifre ben più elevate.
L’impegno profuso dall’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) in Basilicata è piuttosto importante e i nuovi fondi stanziati non faranno che aumentare l’efficienza dei servizi offerti. Uno dei metodi più efficienti per migliorare la sorveglianza sanitaria per gli ex esposti all’amianto, ad esempio è lo screening per i metalli pesanti.
Buona parte delle attività svolte dall’ente si appoggiano poi a internet, mezzo che permette di fornire assistenza tecnica, medica o legale tempestivamente a chi ne fa richiesta. È infatti necessario dare risposte rapide e concrete per non lasciare sole le persone che devono affrontare il tortuoso calvario legato alle malattie asbesto correlate.
Questo evento dimostra che migliorare il modo in cui si fornisce supporto agli ex lavoratori esposti all’amianto può fare una concreta differenza al fine di salvare un numero maggiore di vite umane. Serve solo buona volontà e collaborazione a tutti i livelli.