Colangiocarcinoma e amianto: come sono collegati?

Recenti studi sembrano aver dimostrato una correlazione tra colangiocarcinoma e amianto. Il “silenzioso” tumore che interessa principalmente il fegato, infatti, sembra dipendere anche dall’esposizione a fattori ambientali particolari. Le fibre killer potrebbero quindi essere colpevoli di malattie che esulano dall’area polmonare.

 

Cos’è il colangiocarcinoma e perché è così difficile da identificare

Con colangiocarcinoma si intende un tumore che colpisce principalmente il fegato e i dotti biliari. Può essere di due tipologie: intraepatico (cioè dentro il fegato) oppure extraepatico. Le cause non sono ancora chiare, ma vi sono alcune patologie o abitudini che sembrano incrementare il fattore di rischio, come ad esempio l’assunzione di alcol, obesità, fumo e malattie infiammatorie croniche del fegato. Oggi, a queste si aggiunge anche l’esposizione alle fibre killer dell’amianto.

Le conseguenze di un colangiocarcinoma causato dall’amianto sono terribili, soprattutto perché questa tipologia di tumore è per lo più asintomatica nelle fasi iniziali. I pazienti tendono a lamentare dolori addominali e fastidi che spesso vengono confusi con stress o altre patologie.

Ciò rende la diagnosi particolarmente difficoltosa, per tale motivo la malattia viene riconosciuta solo nei suoi stadi più avanzati in oltre il 70% dei pazienti. Questa condizione complica notevolmente le terapie, poiché le probabilità di successo degli interventi divengono scarse.

 

Perché il colangiocarcinoma sarebbe collegato all’amianto

Nel tentativo di identificare le cause dietro all’impennata di casi di tumore al fegato registrati negli ultimi anni, i ricercatori hanno spostato la propria attenzione sui fattori di rischio ambientale più comuni. Tra questi è stata valutata anche l’esposizione all’asbesto, già responsabile della comparsa di neoplasie ai polmoni, alla laringe e del mesotelioma.

Tale ricerca ha fornito interessanti dati su un possibile collegamento tra colangiocarcinoma e amianto. I numeri dimostrano che negli esposti al pericoloso materiale edile, i casi di questo specifico tumore hanno una maggiore possibilità di verificarsi, nello specifico 5 volte superiore alla media.

Questa importante dimostrazione scientifica ha portato moltissimi tribunali italiani a rivalutare alcune sentenze, classificando il colangiocarcinoma contratto dai pazienti come diretta conseguenza dell’esposizione alle fibre killer. Si tratta di un importante passo avanti, poiché apre la possibilità ad altre persone di ricevere le sovvenzioni previste dall’INPS in tale senso.

Le indagini relative al colangiocarcinoma continuano imperterrite, nel tentativo di identificare segnali specifici del tumore, così da velocizzare le tempistiche della diagnosi. La speranza è che attraverso la ricerca si potranno effettuare interventi tempestivi e salvare così molte vite.





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