Ammalati di Amianto: Crescono le Tutele

Le tutele per gli ammalati di amianto hanno recentemente subito un ampliamento, così da agevolare la concessione della pensione di inabilità più facilmente. Si tratta di un importante passo avanti, che testimonia la volontà di tutelare i lavoratori sfortunati che hanno contratto le terribili patologie durante il loro servizio lavorativo.
 

Le novità sulle pensioni per gli ammalati di amianto

Grazie al Decreto Legge “Crescita” (DL 34/2019), sono stati ampliati i limiti in cui è possibile richiedere la pensione d’inabilità per gli ammalati di amianto che abbiano effettivamente contratto, durante il loro periodo lavorativo, una o più delle malattie asbesto correlate qui elencate:
  • mesotelioma pleurico;
  • mesotelioma pericardico;
  • mesotelioma peritoneale;
  • mesotelioma della tunica vaginale del testicolo; 
  • carcinoma polmonare e asbestosi.
Viene quindi concretamente modificato l'art. 1, c. 250 della legge 232/2016, per estendere a questi soggetti la possibilità di godere delle sovvenzioni statali, prima riservate ai soli ex lavoratori di fabbriche considerate a rischio. Un’agevolazione che finalmente vede riconosciuti i diritti di altre vittime, seppur trasversali, della piaga originata dall’amianto e dall’inosservanza delle più basilari norme di sicurezza.
 
Possono avere diritto alla pensione di inabilità anche coloro che dopo la cessazione del rapporto lavorativo che ha causato i loro problemi di salute, abbiano scelto di rivolgersi ad altri enti per la tutela del lavoratore diversi dall’INPS; coloro che a causa della ricongiunzione contributiva non possono richiedere la contribuzione nell’assicurazione generale obbligatoria; ed anche coloro che siano in possesso di un sussidio per l’accompagnamento alla pensione che scelgano di optare invece per la pensione di inabilità.
 

In cosa consistono le nuove agevolazioni agli ammalati di amianto

La pensione di inabilità è un fondo erogato mensilmente, che consente agli ammalati di amianto di poter avere un introito assicurato, così da far fronte alle spese quotidiane, altrimenti insormontabili a causa della loro limitata capacità di lavorare. Il sussidio può essere accostato a piccole attività lavorative di altro genere, purché non venga richiesto quando è già presente un'altra sovvenzione relativa a malattie da amianto.
 
I piani del Ministero del Lavoro per finanziare questo nuovo provvedimento si basano su fondi stanziati annualmente e già inseriti nei futuri bilanci. Le cifre che si aggirano fra i 7 e i 12 milioni di euro circa, ma l’entrata in vigore di questa nuova legge è ancora da definirsi.
 




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