La normativa sullo smaltimento dell'eternit in Italia è complessa e in continua evoluzione. Il suo obiettivo principale è garantire la tutela della salute pubblica e dell'ambiente, attraverso procedure rigorose per la gestione di questo materiale pericoloso. Tale miscela di materiali, nota anche come cemento-amianto, è stata ampiamente impiegata nell'edilizia fino agli anni '90, tuttavia, la scoperta della sua cancerogenicità ha portato all'introduzione di rigide normative per lo smaltimento.
Evoluzione storica della normativa sull'eternit
Per comprendere l'attuale quadro normativo, è utile ripercorrere l'evoluzione storica della legislazione sull'eternit:
- 1992 - Legge n. 257: È la pietra miliare della normativa italiana sull'amianto. Questa legge ha vietato l'estrazione, l'importazione, l'esportazione e l'utilizzo dell'amianto in Italia;
- 1994 - Decreto Ministeriale 6 settembre: Ha stabilito le metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto;
- 2006 - Decreto Legislativo n. 152: Noto come "Testo Unico Ambientale", ha introdotto norme specifiche sulla gestione dei rifiuti contenenti amianto;
- 2008 - Decreto Legislativo n. 81: Ha definito le norme per la protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall'esposizione all'amianto.
Quadro normativo attuale per lo smaltimento dell'eternit
La normativa vigente per lo smaltimento dell'eternit è stata plasmata per garantire il massimo rispetto di tutti i crismi legati alla sicurezza degli occupanti degli edifici contaminati, ma anche dei tecnici che dovranno effettuare le operazioni di bonifica. Per tale motivo si basa su diversi pilastri:
- Obbligo di valutazione del rischio:
- I proprietari di immobili contenenti eternit devono effettuare una valutazione del rischio;
- La valutazione deve essere eseguita da tecnici specializzati;
- In base al risultato, si decide se procedere con la rimozione o con altre misure di contenimento.
- Piano di lavoro:
- Prima di iniziare qualsiasi intervento di rimozione, deve essere presentato un piano di lavoro all'ASL competente;
- Il piano deve dettagliare le procedure di rimozione, le misure di sicurezza e le modalità di smaltimento;
- L'ASL ha 30 giorni per approvare il piano o richiedere modifiche.
- Rimozione e bonifica:
- Devono essere eseguite da imprese specializzate iscritte all'Albo Nazionale Gestori Ambientali;
- I lavoratori devono essere adeguatamente formati e dotati di dispositivi di protezione individuale (DPI);
- L'area di lavoro deve essere isolata e messa in sicurezza per evitare la dispersione di fibre.
- Trasporto:
- Il trasporto dei rifiuti contenenti amianto deve avvenire in conformità con l'Accordo europeo relativo al trasporto internazionale su strada delle merci pericolose (ADR);
- I veicoli devono essere specificamente attrezzati e autorizzati.
- Smaltimento:
- L'eternit deve essere smaltito in discariche autorizzate per rifiuti pericolosi;
- È vietato il riutilizzo o il riciclo di materiali contenenti amianto.
- Documentazione:
- Tutto il processo deve essere documentato, dalla valutazione iniziale allo smaltimento finale;
- I documenti devono essere conservati e presentati alle autorità competenti su richiesta.
Approfondimenti sulla normativa smaltimento eternit
Analizziamo ora alcuni aspetti specifici della normativa che meritano un'attenzione particolare:
- Censimento e mappatura:
- Molte regioni hanno introdotto l'obbligo di censimento degli edifici contenenti eternit;
- I proprietari devono comunicare la presenza di eternit alle autorità competenti;
- Questo permette di creare una mappatura del rischio a livello territoriale.
- Incentivi e agevolazioni:
- La normativa prevede diverse forme di incentivo per la rimozione dell'eternit:
- Detrazioni fiscali del 50% per interventi di bonifica su edifici residenziali;
- Contributi regionali, che variano da regione a regione;
- Fondi INAIL per le imprese che effettuano interventi di bonifica.
- Sanzioni:
- Il mancato rispetto della normativa comporta severe sanzioni:
- Sanzioni amministrative fino a 15.000 euro per omessa valutazione del rischio;
- Sanzioni penali per chi effettua rimozioni senza le dovute autorizzazioni;
- Possibilità di arresto fino a 3 anni per chi causa l'inquinamento da amianto.
- Monitoraggio ambientale:
- La normativa prevede l'obbligo di monitoraggio dell'aria durante e dopo le operazioni di rimozione;
- Devono essere effettuate misurazioni delle fibre di amianto aerodisperse;
- I risultati devono rientrare nei limiti stabiliti per legge (2 fibre/litro).
- Gestione dei materiali in matrice compatta:
- Per l'eternit in buono stato di conservazione, la normativa prevede la possibilità di non rimuoverlo immediatamente;
- In questi casi, è obbligatorio un programma di controllo e manutenzione;
- Il proprietario deve designare un responsabile per l'amianto e effettuare ispezioni periodiche.
- Formazione e informazione:
- La normativa impone obblighi di formazione per i lavoratori esposti all'amianto;
- I corsi di formazione devono essere specifici e aggiornati periodicamente;
- È prevista anche un'attività di informazione per i residenti nelle aree interessate da interventi di bonifica.
- Gestione dei rifiuti:
- L'eternit rimosso è classificato come rifiuto speciale pericoloso (codice CER 17 06 05*);
- Deve essere confezionato in doppi sacchi impermeabili ed etichettato;
- Il trasporto deve essere accompagnato da un formulario di identificazione rifiuti (FIR).
- Procedura semplificata per piccole quantità:
- Alcune regioni hanno introdotto procedure semplificate per lo smaltimento di piccole quantità di eternit (generalmente fino a 40 m²);
- Queste procedure permettono ai privati di rimuovere autonomamente l'eternit, seguendo linee guida specifiche;
- Resta comunque l'obbligo di smaltimento attraverso ditte autorizzate.
Consulenza sulla normativa per la bonifica dell'asbesto
Si ricorda che, nonostante i costi e le complessità burocratiche, lo smaltimento dell'eternit è un investimento necessario per garantire la salubrità degli ambienti, oltre che un obbligo di legge. Le sanzioni per il mancato rispetto della normativa possono essere molto severe, sia dal punto di vista amministrativo che penale. Pertanto è bene chiedere aiuto ai professionisti qualificati come Soluzioni Amianto, i cui servizi possono essere trovati a questo link!