
A Suzzara l’amianto scovato dai droni interessa ben 275.408 mq per un totale stimato di 4.131 tonnellate di materiale. Un risultato impressionante che, grazie all’impiego di queste nuove tecnologie, ha permesso al Comune di mappare nel dettaglio il territorio. Ciò consentirà di intervenire in maniera più mirata per bonificare una volta per tutte le zone più a rischio.
Il progetto “Asbestos Free” promosso agli inizi del 2020 si imponeva come obiettivo principale quello di realizzare una mappa precisa di tutto il territorio comunale, in modo che venissero esposte le principali criticità legate alla presenza di amianto nei tetti.
Una prima scansione era già stata effettuata dalla Compagnia Generale di Riprese Aeree SPA. Il metodo utilizzato prevedeva l’analisi multispettrale delle immagini del territorio, ma purtroppo i risultati non sono stati soddisfacenti. La mappa risultava infatti imprecisa e non del tutto chiara, per questo si è scelto di integrare anche la fotografia aerea.
La compagnia Aerodron ha preso in carico la missione e ha dispiegato diversi droni per fotografare nel dettaglio tutti i tetti del Comune. Unendo le immagini ottenute dalla scansione alle fotografie aeree è stato possibile individuare con maggiore precisione le possibili coperture contenenti amianto.
I numeri dell’amianto scovato dai droni sono impressionanti: 275.408 mq per un totale di 4.131 tonnellate. Liberare il Comune di Suzzara richiederà parecchio tempo, ma avere a disposizione una mappatura così dettagliata, permetterà alle istituzioni di individuare le aree che richiedono un intervento più immediato rispetto alle altre.
Una volta individuate le zone più a rischio sarà premura del Comune avvisare privati e aziende che ivi risiedono affinché procedano agli interventi necessari per la bonifica. Qualora i proprietari delle case o delle aziende interessate non dovessero adempiere alle richieste, verrà emessa un’ordinanza di rimozione.
Va ricordato, tuttavia, che attualmente esistono molti bonus e agevolazioni (sia per privati che per aziende), relativi alla rimozione dell’eternit e di tutti gli artefatti contenti amianto. Richiederle è molto facile e basta affidarsi a ditte convenzionate e autorizzate per la bonifica; non c’è dunque momento migliore per procedere al recupero delle strutture.
L’amianto scovato dai droni può e deve essere rimosso in tempi brevi, in modo da garantire la sicurezza di chi abita le strutture a rischio, ma anche del vicinato. L’assessore all’Ambiente, Arianna Mari ha dichiarato che verranno messe in atto anche politiche di sensibilizzazione per i cittadini, in modo che comprendano la gravità della situazione.