
Il problema dell’amianto in Lombardia è ancora molto sentito, soprattutto in alcuni comuni. A tale proposito è stato finalmente approvato un piano economico per aiutare i cittadini con la rimozione autonoma degli artefatti contenenti la pericolosa sostanza. Ecco tutti i dettagli per richiederlo.
La cifra messa a disposizione dalla Regione è davvero importante: un miliardo di euro è il fondo con cui la giunta intende finanziare tutte le iniziative autonome dei cittadini responsabili. Chi ne farà richiesta e verrà ritenuto meritevole, potrà godere di un incentivo che coprirà il 50% della spesa sostenuta per un tetto massimo di 15.000 euro.
Un bell’aiuto, più che sufficiente a coprire la maggior parte delle spese degli interventi per la rimozione dell’amianto in Lombardia. L’assessore Cattaneo è molto soddisfatto dell’importante risultato raggiunto con questo stanziamento, e si è detto speranzoso sul fatto che saranno in molti a chiederlo.
Si tratta di finanziamenti a fondo perduto, cioè i soldi ricevuti non dovranno essere restituiti. Insomma un’ottima opportunità per liberarsi di ogni tipo di artefatto contenente asbesto in maniera completamente sicura e vantaggiosa. Combattere le malattie derivanti dal pericoloso materiale è cruciale, soprattutto in alcune zone della regione in cui sono ancora fortemente presenti.
Richiedere il finanziamento per la rimozione dell’amianto in Lombardia è piuttosto semplice. Possono goderne tutti coloro che avviano i lavori per lo smaltimento, il trasporto e la rimozione dei manufatti in qualsiasi comune lombardo. Non devono esserci stati sovvenzioni precedentemente erogate per il medesimo lavoro e tutti gli interventi devono essere realizzati entro il 15/10/2021.
Rientrano nella sovvenzione anche gli oneri relativi alla sicurezza e all’amministrazione come ad esempio: ponteggi, allestimento del cantiere, predisposizione del piano di lavoro eccetera. Le operazioni dovranno riguardare principalmente opere e manufatti contenenti amianto (cemento-amianto, vinyl-amianto, amianto friabile) la cui denuncia all’ATS è stata presentata nella stessa data in cui viene fatta la richiesta per i finanziamenti.
Con tale iniziativa la Regione si augura di spingere i cittadini a prendere più seriamente il problema dell’amianto. Ci sono ancora troppe morti legate all’incuria e alla poca attenzione rivolta a discariche a cielo aperto o ad edifici fatiscenti contenenti la pericolosa sostanza bandita dal 1992. Le sovvenzioni sono quindi un ottimo punto di partenza per aiutare i più volenterosi a fare la cosa giusta.