
Vendere edifici contenti amianto ha causato da sempre molte domande e perplessità nei cittadini. Come tutti sanno, infatti, la Legge n. 257 del 1992, vieta esplicitamente l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione dell’amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto. Questo passaggio in particolare ha creato molti dubbi.
Negli anni in cui l’amianto non era ancora considerato fuori legge esso veniva impiegato abitualmente non solo nella costruzione degli edifici, ma anche impastato insieme ad altri materiali per realizzare massetti per pavimenti, mastici per serramenti, vinil-laminato per pavimenti, isolanti per trombe di ascensori, canne fumarie e moltissime altre rifiniture.
Come si può dedurre, dunque, questa sostanza è presente in gran quantità nelle case dell’epoca ma quegli edifici sono allora da considerarsi prodotti realizzati con amianto? Divengono quindi illegali a loro volta e pertanto la compravendita è proibita?
Secondo diverse sentenze emerse nel corso degli anni, vendere edifici contenenti amianto non è vietato fintanto che lo stato di conservazione delle parti interessate dal minerale sia in buone condizioni. Un esempio concreto è quanto successo nella sentenza numero 15742 del 26/06/2017 della Cassazione.
Questa controversia giuridica ha per protagonisti due anziani che dopo l’acquisto di un appartamento all’ultimo piano di un edificio, si sono accorti della presenza di eternit nella struttura. Subito hanno cercato di far annullare il contratto facendo riferimento proprio alla legge del 1992, ma la Cassazione ha respinto la richiesta, sottolineando che: il testo della suddetta non ha imposto la rimozione generalizzata di qualunque materiale contenente amianto all’interno delle costruzioni, ma soltanto un obbligo di sorveglianza e manutenzione.
Fintanto che lo stato di conservazione dell’immobile è privo di rischi per la salute è quindi possibile vendere edifici contenenti amianto. Chi si trovasse nella situazione di dover acquistare una casa che presenta questa tipologia di materiale o suoi derivati, però, può richiedere un preventivo per la rimozione e la messa in sicurezza. La suddetta documentazione potrà poi essere presentata in fase di contrattazione per ottenere una riduzione sul prezzo d’acquisto.
Eseguire un sopralluogo con un tecnico specializzato prima di procedere all’acquisto di strutture con potenziali rischi di contaminazione è comunque sempre un’opzione fortemente consigliata. Il medesimo discorso vale per chi è in procinto di vendere, così da avere un’idea concreta dei potenziali rischi e degli eventuali costi d’intervento.