Come riconoscere la presenza di amianto in casa con semplici passaggi

Riconoscere la presenza di amianto in casa è un’operazione cruciale per proteggere la salute e l’ambiente, dato che l’amianto è stato largamente impiegato nei decenni scorsi in vari settori, tra cui l’edilizia e l’industria. Sebbene sia stato bandito in Italia con la legge n. 257 del 1992 a causa dei gravi rischi per la salute che comporta, il materiale è ancora presente in molte costruzioni, soprattutto in quelle realizzate prima dell'entrata in vigore della normativa.

Per questo motivo, è importante essere in grado di riconoscere i manufatti contenenti amianto per valutare la necessità di un intervento di bonifica. Di seguito, vedremo come individuare e valutare la presenza di tale materiale all'interno di un’abitazione, utilizzando diversi metodi di ispezione e osservazione.

 

  1. Identificare materiali fibrosi

Il primo passo per riconoscere l’amianto è osservare attentamente i materiali sospetti. L'amianto si presenta sotto varie forme, ma la sua caratteristica struttura fibrosa è uno degli elementi distintivi più facilmente individuabili, anche a occhio nudo. Solitamente, si può trovare in materiali impiegati per:

  • Coperture di edifici, spesso in lastre ondulate;
  • Tubazioni e condotte;
  • Canalizzazioni e serbatoi d'acqua;
  • Rivestimenti per pareti e pavimenti;
  • Pannelli isolanti o come materiale ignifugo.

In particolare, l'amianto è stato utilizzato in due principali forme:

  • Matrice compatta: In questo caso, l'amianto è mescolato con cemento o resine, ed è quindi molto più resistente e difficile da frantumare. Si trova comunemente nelle lastre ondulate di copertura, nelle tubazioni e nelle facciate degli edifici. La matrice compatta non rilascia facilmente le pericolose fibre di asbesto nell'aria, a meno che non venga danneggiata con attrezzi meccanici;
  • Matrice friabile: Al contrario, in questa forma l'amianto può essere ridotto in polvere con la sola pressione delle dita, rendendo le fibre altamente volatili e pericolose. Lo si può trovare nei pannelli leggeri, nei rivestimenti termoisolanti o antincendio, e in pavimenti con vecchie coperture in linoleum. La friabilità rende l'amianto estremamente pericoloso, in quanto le fibre di asbesto, una volta disperse nell'aria, possono essere inalate e causare gravi malattie respiratorie, come l’asbestosi o il mesotelioma.

Se osservi un materiale sospetto, è bene evitare di manipolarlo senza protezioni adeguate, poiché l'esposizione alle fibre d'amianto è nociva. Inoltre, a occhio nudo può essere difficile distinguere con certezza l'amianto da altri materiali, poiché le sue fibre sono molto sottili, più piccole di un capello.

Test con lente e accendino

Un metodo preliminare e semplice per riconoscere l’amianto, sebbene sia rischioso e richieda l'uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), consiste nell’utilizzare una lente d’ingrandimento e un accendino. Se un piccolo ciuffo del materiale sospetto, esposto al calore dell’accendino, diventa incandescente senza bruciare completamente, potrebbe essere amianto. Questo comportamento è diverso da quello delle fibre organiche, come lana o cotone, che bruciano producendo odore o fumo, o delle fibre sintetiche che fondono.

 

  1. Osservare la colorazione dell'amianto

La colorazione del materiale sospetto può fornire ulteriori indicazioni sulla presenza di amianto in casa. A seconda del tipo di amianto utilizzato, esso può presentarsi in diverse tonalità:

  • Amianto bianco (crisotilo): È la forma di amianto più comune, utilizzata soprattutto in soffitti, pareti e pavimenti. Spesso lo si trova anche in impianti idraulici, elettrodomestici e guarnizioni;
  • Amianto marrone: Usato nei pannelli isolanti, nelle piastrelle, nei tubi e nelle lastre di cemento;
  • Amianto blu (crocidolite): Riconoscibile per il suo colore bluastro, questo tipo di amianto era ampiamente utilizzato come isolante nei tubi, nelle macchine a vapore e nei rivestimenti a spruzzo;
  • Amianto grigio: Trova largo impiego nei prodotti isolanti e nei materiali da costruzione. I rivestimenti a spruzzo di amianto spesso si presentano con tonalità che vanno dal grigio cenere al bluastro;
  • Amianto verde o trasparente: È la colorazione tipica dell'amianto sotto forma di tremolite e actinolite, entrambi materiali comuni nelle costruzioni contenenti amianto.

In molti casi, i materiali contenenti amianto, come il fibrocemento, possono presentarsi in buono stato e di colore grigio chiaro. Tuttavia, quando sono deteriorati o esposti agli agenti atmosferici, possono assumere una tonalità grigio scura, spesso accompagnata da alterazioni superficiali come la presenza di muffe o licheni. In tali casi, le fibre di amianto potrebbero essere visibili a occhio nudo, specialmente se il deterioramento è avanzato.

 

  1. Verificare l'anno di costruzione

Un altro importante indizio per determinare se un manufatto contiene amianto è conoscere l'anno di costruzione o produzione. Se una copertura, una canna fumaria, o un serbatoio d’acqua è stato installato prima del 1992, c’è una possibilità significativa che contenga amianto. Dopo tale data, grazie alla messa al bando del materiale, molti di questi manufatti sono stati realizzati con materiali alternativi e sicuri, come il fibrocemento ecologico, privo di asbesto.

Consultare la documentazione tecnica dell'immobile, se disponibile, può aiutare a stabilire l’anno di costruzione e a identificare eventuali materiali sospetti. Alcuni manufatti possono inoltre avere un marchio di fabbrica che permette di effettuare ricerche sull'impresa produttrice e sui materiali impiegati.

 

  1. Consultare un esperto

Anche se l’ispezione visiva può fornire utili indizi, essa non sempre è sufficiente, soprattutto per chi non ha esperienza specifica nel riconoscimento dell’amianto. Per questo motivo, è sempre consigliabile rivolgersi a un tecnico qualificato, in grado di effettuare prelievi di campioni da analizzare in laboratorio. Solo attraverso test specifici e l'uso di apparecchiature adeguate è possibile confermare con certezza la presenza di amianto in casa.

L’analisi di laboratorio è il metodo più sicuro e definitivo per stabilire la natura di un manufatto sospetto. In caso di conferma, sarà necessario valutare il livello di deterioramento del materiale e, se esso è danneggiato o friabile, sarà obbligatorio procedere con un intervento di bonifica.

 

  1. Interventi di bonifica per la presenza di amianto in casa

Se viene rilevata la presenza di amianto in casa, è fondamentale agire tempestivamente per proteggere la salute degli abitanti e l’integrità dell’ambiente. Le tecniche di bonifica più comuni includono:

  • Incapsulamento: Consiste nel coprire il materiale contenente amianto con prodotti specifici che impediscono alle fibre di disperdersi nell’aria. Questa tecnica viene usata soprattutto per materiali ancora in buono stato, ma che non possono essere rimossi immediatamente;
  • Confinamento: Prevede l’installazione di barriere fisiche per isolare i materiali contaminati, riducendo così il rischio di diffusione delle fibre;
  • Rimozione: È la soluzione definitiva, ma anche la più complessa e costosa. La rimozione del materiale deve essere eseguita esclusivamente da personale qualificato e specializzato, secondo normative stringenti che regolano la gestione e lo smaltimento dell’amianto.



Sapere come riconoscere la presenza di amianto in casa è un passo fondamentale per la tutela della salute e dell'ambiente, poiché, sebbene come già detto sia stato bandito in Italia dal 1992, molte abitazioni e strutture costruite prima di quella data possono ancora contenerlo.

Avere un’idea ben precisa delle caratteristiche fisiche e delle forme più comuni in cui si presenta può quindi aiutare a identificare i potenziali rischi. Tuttavia, per garantire una diagnosi accurata e sicura, è sempre consigliabile rivolgersi a tecnici specializzati che possano effettuare analisi approfondite e proporre le soluzioni più appropriate per la bonifica.





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