Poesia e Amianto: un’opera per sensibilizzare

Si può utilizzare la poesia contro l’amianto? È quello che si è chiesto lo scrittore e poeta Luca Stecchi quando ha deciso di creare un’opera capace di raccontare la sua vicenda personale legata al pericoloso materiale. Si tratta di un’importante testimonianza che va assolutamente letta, destinata a tutti coloro che sono vittime o che devono supportare chi è stato vittima dell’asbesto.

 

Parole per sfogare un lutto

Il padre di Luca era stato esposto alle fibre killer dell’asbesto 40 anni fa durante la sua attività lavorativa. Una storia come tante altre, purtroppo, che tuttavia ha fatto emergere il carattere forte di un uomo determinato ad avere giustizia. Tre anni di lotta dopo la diagnosi del “tumore dell’amianto” come lo chiamava lui, fra incessanti corse in ospedale e cure sperimentali, non sono purtroppo serviti e poco più di 2 mesi fa è venuto a mancare.

L’opera di Luca Stecchi è un racconto degli ultimi mesi di vita del padre, una poesia contro l’amianto nata come sfogo personale fatto durante le lunghe veglie notturne che tanti come lui conoscono bene. La preoccupazione per un caro sofferente, la rabbia verso chi è stato responsabile e mai punito, tutte emozioni che nell’opera traspaiono concretamente.

Il testo però è anche un ringraziamento a chi ogni giorno si prodiga per aiutare e assistere i malati e le loro famiglie, portando un briciolo di speranza laddove non ve ne è quasi più. Non mancano i ringraziamenti ai medici, agli infermieri e alle associazioni che gli hanno dato supporto in questo periodo difficile e doloroso.

 

La poesia per l’amianto che tutti dovrebbero leggere

La pubblicazione di questo libro vuole essere un punto di riferimento culturale ed empatico per chi, come Luca, sta vivendo una situazione simile a causa delle malattie asbesto compatibili. La poesia contro l’amianto può essere un mezzo per andare avanti, che fa capire che non si è soli in questa dura ed estenuante battaglia.

Dal testo è stato tratto un emozionante video realizzato in collaborazione con Piero Sara, maestro del suono biellese. La fotografia invece è stata affidata a Gianluca Marucchi e la voce di accompagnamento ha visto coinvolta anche una nota doppiatrice italiana: Danja Cericola (colei che ha dato la voce a molti personaggi dei cartoni animati e a Whoopy Goldberg).

Una bella iniziativa che aiuterà chi deve combattere quotidianamente con l’amianto, a trovare, si spera, un barlume di forza per continuare a sorreggere il peso di questa immane tragedia, che ancora oggi fa almeno 6000 vittime l’anno e che si sospetta proseguirà a causare dolore fino al 2030.





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